Normative e principi di
Sicurezza Intrinseca
per zone a pericolo di esplosione

  Da dove nasce la Sicurezza Intrinseca?
Nel 1913 in Inghilterra, un'esplosione di gas metano in una miniera di carbone causò la morte di moltissime persone, addette ai lavori. La commissione d'inchiesta istituita per indagare sull'avvenuto discusse a lungo riguardo alle cause dell'esplosione, per arrivare alla conclusione che il colpevole era il sistema di segnalazione a bassa tensione col quale, dal fondo della miniera, si segnalava alla superficie che i carrelli contenenti il materiale erano pronti per essere tirati in superficie.
Questo sistema , composto da delle batterie e da una avvisatore acustico (una sirena) veniva attivato cortocircuitando, a mano o con uno strumento metallico, due conduttori non protetti che correvano lungo tutta le lunghe gallerie della miniera.



Il sistema di segnalazione della miniera, erroneamente considerato sicuro

Il sistema fu inizialmente considerato sicuro poichè la bassa tensione e il livello di corrente nel circuito rimanevano all'interno dei parametri di sicurezza. La ricerca che seguì rivelò che è fondamentale tenere presente anche la quantità di energia che un circuito può immagazzinare. Senza i necessari metodi di protezione, l'energia induttiva immagazzinata nella sirena e nel cablaggio produce livelli di energia sufficenti a generare una scintilla che fu in grado di innescare la pericolosa mistura di aria e gas, causando la fatale esplosione.

Era nato il concetto di Sicurezza Intrinseca

L'apparato elettrico e i suoi circuiti associati da allora in poi dovettero essere costruiti in modo tale da prevenire l'insorgere di scintille, effetti termici o archi elettrici in grado di innescare una sostanza esplosiva, e questo anche in condizione di guasto dell'apparecchiatura stessa.
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